Qabbaláh

La cabala, qabbaláh, kabbalah o cabbala è parte della tradizione esoterica della mistica ebraica, in particolare costituisce il pensiero mistico sviluppatosi in Europa a partire dal VII-VIII secolo.In ebraico Qabbaláh (ebr. קבלה) è l'atto di ricevere, la tradizione (la parola ebraica designa anche la ricevuta, ad esempio in una transazione commerciale, e la funzione di ingresso del sabato, la maggiore festa ebraica); è il livello più elevato e profondo dell'Ebreo poi manifesto nel metodo d'interpretazione esegetica ebraica della Torah definito in ebraico Sod, segreto. La Cabala venne trasmessa da Dio anche ad Adamo e ad Abramo.

Le Sephiroth

Keter כתר (Corona)

Chochmah חכמה (Sapienza),

Binah בינה (Intelligenza),

Chesed חסד (Benignità),

Geburah גבורה (Potenza),

Tiphareth תפארת (Bellezza),

Nezach נצח (Vittoria),

Hod הוד (Maestà),

Jessod יסוד (Fondamento) e

Malkuth מלכות (Regno), figura A.

L'Albero della Vita costituisce la sintesi dei più noti e importanti insegnamenti della Cabala. È un diagramma, astratto e simbolico, costituito da dieci entità, chiamate Sefirot, disposte lungo tre pilastri verticali paralleli: tre a sinistra, tre a destra e quattro nel centro. Il pilastro centrale si estende al di sopra e al di sotto degli altri due. Le Sefirot corrispondono ad importanti concetti metafisici, a veri e propri attributi o emanazioni della Divinità. Da un punto di vista teologico tali Sefirot o 'Luci Increate' sono dunque considerate di sostanza increata, ma in qualità di emanazioni non sono vere e proprie ipostasi e dunque non possiedono la natura divina. Inoltre, esse sono anche associate alle situazioni pratiche ed emotive attraversate da ogni individuo, nella vita quotidiana. Le Sefirot sono dieci principi basilari, riconoscibili nella molteplicità disordinata e complessa della vita umana, capaci di unificarla e darle senso e pienezza. Osservando la figura, si può notare che le dieci Sefirot sono collegate da ventidue canali, tre orizzontali, sette verticali e dodici diagonali. Ogni canale corrisponde ad una delle ventidue lettere dell'Alef Beit ebraico.
I tre pilastri dell'Albero della Vita corrispondono alle tre vie che ogni essere umano ha davanti:
.l'Amore (destra),
.la Forza (sinistra),
.la Compassione (centro).
Solo la via mediana, chiamata anche "via regale", ha in sé la capacità di unificare gli opposti. Senza il pilastro centrale, l'Albero della Vita diventa quello della conoscenza del bene e del male (quello biblico). I pilastri a destra e a sinistra rappresentano inoltre le due polarità basilari di tutta la realtà: il maschile a destra e il femminile a sinistra, dai quali sgorgano tutte le altre coppie d'opposti presenti nella creazione.
Come dice la Bibbia, la via che conduce all'Albero è guardata da una coppia di cherubini, due angeli armati di una spada fiammeggiante. Ciò però non significa che la via sia del tutto inaccessibile. Secondo la tradizione orale, i due Cherubini possiedono l'uno un volto maschile e l'altro un volto femminile. Essi rappresentano le due polarità fondamentali dell'esistenza, così come si esprimono sui piani più elevati della consapevolezza. Con il graduale ravvicinamento e riunificazione di tali principi, questi angeli cessano di essere i "Guardiani della soglia", il cui compito consiste nell'allontanare tutti coloro che non hanno il diritto di entrare, e diventano invece i pilastri che sostengono la porta che ci riconduce al Giardino dell'Eden.