La stregoneria

La stregoneria può essere considerata una particolare branca della magia.

In senso stretto e soprattutto un tempo, si confondeva la stregoneria con la magia nera, ma il termine viene ormai largamente usato per indicare tutti quegli interventi nella vita di un gruppo umano tendenti a dare il benessere (oppure il male) e a rendere propizie (oppure ostili) le forze naturali, sia per un singolo sia per tutto il gruppo umano.

Il primitivo e negativo significato di stregoneria è stato definito intorno all'Alto Medioevo dalla Chiesa, che considerava coloro che la praticavano (o anche presunti praticanti) esseri malvagi in contatto con Satana. Questo significato, largamente diffuso anche nei secoli successivi, è stato contestato dai movimenti neopagani nel XX e XXI secolo.

La stregoneria legata ai moderni culti neopagani viene infatti interpretata come celebrazione della natura attraverso una nuova esaltazione del culto della Dea Madre (Terra e/o Luna e le varie personificazioni del divino femminile) e del Dio Padre e Figlio (il dio Sole e/o le varie personificazioni del divino maschile), soprattutto attraverso alcuni rituali che implicano l'utilizzo della propria magia per scopi personali, altruistici o quotidiani. In senso stretto essi sono soprattutto una riscoperta e reinterpretazione di antichi culti della fertilità e di tipo sciamanico, accompagnati da pratiche magiche o teurgiche che derivazione spesso dall'esoterismo e dall'occultismo ottocenteschi. In questo caso i praticanti seguono la Stregoneria Tradizionale (un termine vago per indicare una varia serie di molte pratiche) o la Wicca (detta in certi casi anche Stregoneria Moderna).